Se ti è piaciuto l’approfondimento sulla scrittura online non perderti questo articolo sull’analisi Seo, che aggiunge un nuovo tassello alla formazione completa.
Come musa ispiratrice, ‘Il Book club di Spazio Daruma’, anche questo mese, ha selezionato per noi una serie di libri (pubblicati dalla casa editrice Dario Flaccovio Editore):
“Seo Checklist” di Verdiana Amorosi e “Manuale di Seo Gardening” di Francesco Margherita.
Due libri per un unico obiettivo: portare in alto il tuo sito nella Serp tramite la Seo.
Prima di arrivare al punto clou dell’argomento è necessaria una brevissima definizione.
SEO(Search engine optimization) sta ad indicare l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
In parole più povere rappresenta tutte le strategie volte a dare un’indicizzazione e migliorare il piazzamento di un sito web su Google.
L’indicizzazione, come si evince nel libro Seo Checklist, “è il primo passo per far in modo che il motore di ricerca si accorga del tuo sito e lo prenda in considerazione, inserendo le pagine all’interno del suo grande archivio”
È necessario non confondere questo concetto con il posizionamento, ovvero la visibilità, perché “non vuol dire necessariamente che quelle pagine indicizzate siano poi effettivamente visibili tra i risultati restituiti dal motore di ricerca, a seguito di una query digitata dagli utenti”. Però se agiamo in modo mirato e attuiamo delle strategie per ottimizzare il sito rendendolo autorevole, avremo un buon posizionamento.
Come deve essere chi fa analisi SEO
Come si evince dal Libro Seo gardening, Francesco Margherita dice che: per fare Seo, devi liberarti dell’ego.
Perché un’affermazione simile? Ego non segue per grosse linee il concetto di creatività e sicurezza?
Continua e dà la risposta dicendo: “Se un Seo vuole ottenere risultati importanti, deve liberarsi del suo ego e diventare normale, non nel senso che deve omologarsi alla massa, piuttosto seve ESSERE gli altri… devi perderti come individuo e ritrovarti in tutte le dinamiche sociali e relazionali intorno alle quali stai cercando di fare posizionamento per il tuo sito”.
In parole più semplici dobbiamo mettere da parte i nostri interessi personali che ti fanno dire “non mi piace questo trend per il mio contenuto, preferisco fare quest’altro che a me piace”. Non c’è cosa più sbagliata di questa perché il tuo gusto personale può non piacere ad un’ altra persona e, siccome sono gli utenti a scegliere se leggere un articolo, visitare il tuo sito web o meglio ancora scegliere di acquistare il tuo prodotto, devi liberarti dell’ego e diventare una “persona normale”.
Come si fa? Semplicissimo. Come dice Francesco Margherita: “devi solamente smettere di identificarti con te stesso e di giudicare le persone e le cose. Il NON GIUDIZIO è il primo passo per operare in contesti non tanto congeniali per te”, ma più funzionali.
Come gestire un’indicizzazione.
L’autrice Verdiana Amorosi nel suo libro “Seo checklist”, dedica un intero paragrafo su questo tema e ci suggerisce degli strumenti digitali gratuiti che i webmaster(coloro che si occupano di progettare, creare, mantenere e ottimizzare un sito web) possono utilizzare a loro vantaggio.Sono:
- “La SITEMAP in formato XML, che consente di sottoporre al bot un elenco completo e dettagliato di tutte le pagine del sito da indicizzare una volta creata, puoi caricarla sul tuo sito web e inviarla ai motori di ricerca tramite Google Search Console
- Il FILE ROBOTS che permette di fornire al bot indicazioni precise su ciò che deve essere consultato e indicizzato e ciò che, deve essere ignorato, tipo pagine di login o pagine private.
- La GOOGLE SEARCH CONSOLE, che permette di sottoporre e segnalare al motore di ricerca la Sitemap XML e il file robots”.
Questi strumenti consentono di “dialogare più facilmente – e in maniera diretta – con i crawler che esaminano costantemente le risorse presenti in rete alla ricerca di nuove informazioni da identificare, catalogare e archiviare.
Una corretta analisi SEO per i contenuti del tuo sito web
Individua le keywords
Le keywords sono le parole chiave che gli utenti usano in fase di ricerca su ciò che interessa loro conoscere. Puoi cercarle su Semrush o AnswareThePublic per avere una panoramica generale sul volume di ricerca e sulla competitività.
Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza perché, come si evince nel libro “Seo Gardening”, dobbiamo valutare in fase di ricerca tre aspetti:
PERTINENZA: rappresenta la vicinanza della parola chiave al tuo campo semantico d’interesse.
RILEVANZA: è l’importanza che gli utenti danno alla parola chiave a tal punto da cercarla sul motore di ricerca.
CONCORRENZA: è quanti concorrenti usano la stessa keyword per essere visibili come noi in SERP.
Per scrivere le prossime informazioni riguardanti una corretta analisi Seo ci siamo aiutati con il libro “SEO CHECKLIST” di Verdiana Amorosi.
Ricerca sul web tutte le informazioni utili, formatta e struttura correttamente il testo.
Effettua ricerche online magari chiedendo qualcosa al CHAT GPT (se ti va di sapere il nostro punto di vista su questo tema clicca qui) per raccogliere spunti, idee, citazioni e casi studio. Crea un contenuto unico e di qualità.
Si, hai letto bene. Il contenuto deve essere unico.
Il motore di ricerca classifica meglio gli articoli originali che l’utente non può trovare da nessun’altra parte. Se inizi a fare il classico copia-incolla da un altro sito web, Google ti penalizza perché non stai offrendo un buon servizio ai lettori e il tuo articolo verrà considerato come plagio.
Per rendere piacevole la navigazione usa una corretta formattazione del testo.
Va bene il grassetto per le parole importanti e per le quali vuoi focalizzare l’attenzione.
Evita di usare font bizzarri, l’allineamento giustificato, caratteri multicolor e di varie dimensioni.
Una volta che componi il testo, finalmente puoi rivedere, modificare e completare il contenuto secondo l’analisi SEO.
Costruisci l’url
È l’indirizzo della pagina. Svolge un ruolo molto importante perché – grazie alle parole in esso contenute – consente al lettore di comprendere il concetto chiave dell’articolo.
Per costruire un buon url devi:
- Usare un trattino (“-“) per dividere le parole;
- Evitare numeri;
- Inserire al suo interno la Keyword principale senza articoli, preposizioni e congiunzioni;
- Evitare ripetizioni;
- Sapere che 85 caratteri è la lunghezza massima;
- Includere il nome dell’articolo.
Inserisci il tag title o H1 (inserendo il nome del brand).
È un elemento fondamentale perché consente sia all’utente che al motore di ricerca di comprendere l’argomento trattato.
Per un corretto tag title devi:
- Sapere che non deve contenere più di 60 caratteri, altrimenti verrà tagliato in SERP. (Fai attenzione che non tutti i caratteri valgono 1 in termini di pixel)
- Inserire la Keyword principale a sinistra.
- Includere alla fine della frase il nome del brand, separandolo dalla keyword con il simbolo pipe (|).
- Accattivare gli utenti e fare una promessa di ciò che conterrà l’articolo.
N.B Ricorda che le promesse devono essere mantenute.
- Sapere che deve essere originale e unico, altrimenti Google può penalizzarti.
Inserisci il meta tag description
Il meta tag description è un breve paragrafo testuale da inserire all’interno della sezione <head> dell’articolo. Quando ricerchi su google lo noti nello snippet della SERP ed è la porzione di testo dopo il title e l’url.
Il valore della meta description è analogo a quello del titolo perché consente agli utenti di capire se il contenuto dell’articolo corrisponde alla query e quindi incoraggia il lettore a cliccare sul link.
Nota bene che, come per il titolo, può capitare che Google non visualizza la meta description inserita nella sezione head.
Non è detto che tu abbia sbagliato a digitare, ma semplicemente secondo il motore di ricerca, c’è una stringa di testo che risponde meglio alla query digitata dall’utente.
Per un corretto meta tag description devi:
- Scrivere un testo che sia realmente esplicativo e allineato al contenuto dell’articolo e che non superi i 155 caratteri, altrimenti il motore di ricerca taglia la description e mette i puntini di sospensione.
- Sapere che il software ti restituisce un’anteprima della descrizione, utile per vedere se verrà tagliata o se, invece, sarà mostrata interamente.
- Evitare di inserire la punteggiatura. Non inserire mai delle virgole e metti un solo punto alla fine della frase. Questo perché nel momento il cui Google vede una virgola potrebbe decidere di tagliare via tutto ciò che segue.
Se dimentichi di inserire il punto, al contrario, il motore di ricerca potrebbe attaccare alla description un altro pezzo di testo preso dall’articolo.
Inserisci le intestazioni H2 – H6
Le intestazioni H2 – H6 servono per identificare in ordine decrescente e gerarchico i blocchi di testo.
Sono usate per strutturare il contenuto e riconoscere gli argomenti chiave sviluppati nel testo secondo il livello di importanza. Inoltre, dividere la porzione di testo in paragrafi, aiuta l’utente a leggere e restare il più a lungo possibile.
Grazie alle intestazioni H2 – H6 puoi creare un indice interattivo che permettere al lettore di muoversi meglio all’interno dell’articolo.
Così facendo potrai aumentare:
- La visibilità del contenuto;
- Il volume visivo del risultato nella SERP;
- Il tasso di conversione (il CTR).
Inserisci immagini con titolo e didascalia
È fondamentale inserire immagini perché aiuta l’esperienza di navigazione dell’utente nel blog. Inoltre, è possibile ottimizzare il codice HTML per ottenere maggiore visibilità all’interno di Google Immagini.
Per rendere un’immagine ottimizzata devi:
- Rinominarla con la keyword principale, senza articoli, preposizioni, congiunzioni.
- Implementare i suoi title con un titolo riassuntivo;
- Aggiungere una breve didascalia che non superi i 120 caratteri di lunghezza. Essa aiuta a rafforzare un concetto e aumentare il valore semantico dell’articolo.
Completa le immagini con l’attributo ALT
Sta per alternative text. È un tag molto importante perché valorizza le immagini e fornisce una breve descrizione. Le rende interpretabili dai bot per poi restituirle nella sezione Google Immagini.
Inserisci linking interno tra i tuoi articoli
Con linking interno andrai ad inserire un link in una parola che si collega per argomento ad un altro blog post.
È estremamente utile agli utenti perché avranno la possibilità di approfondire i contenuti, apprezzandoli sempre di più e di conseguenza saranno loro stessi a non voler uscire dal tuo blog.
Inoltre, una buona pratica di linking interno fa capire a Google che:
- il tuo sito è ben strutturato,
- i tuoi utenti sono facilitati nella navigazione,
- sei padrone dell’argomento.
Ora che sei arrivato/a alla fine di questo articolo, hai imparato ad applicare l’analisi seo al tuo sito e ai tuoi contenuti.
Se hai ancora qualche dubbio o non ti è chiaro qualche passaggio, non esitare a contattarci sui nostri canali social.
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